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Gender, tutta la verità

#gender Facciamo informazione. Assistiamo sconcertati da qualche tempo a questa parte a un fenomeno che non è nuovo nello scenario politico di questo Paese e che si ripete ciclicamente nei periodi di crisi, quello che vede l’ascesa di alcuni “personaggi” che vogliono costruirsi o ricostruirsi una carriera politica basandosi sulle paure degli altri che stavolta, con la scusa di difendere la famiglia tradizionale (ma da cosa?), con la scusa di esportare nella politica valori cristiani di cui spesso dimenticano la sostanza riducendoli a una forma, hanno tirato fuori una fantomatica teoria o ideologia gender che sarebbe messa in campo dalle potentissime “lobby gay” (talmente potenti che per ottenere il riconoscimento delle unioni civili per persone dello stesso sesso si è dovuta scomodare persino la Corte Europea dei diritti dell’uomo) secondo la quale si starebbero introducendo delle metodologie per annullare i generi maschile e femminile e ridurli a uno stereotipo del passato partendo dalle scuole, qualcuno vaneggia addirittura corsi di masturbazione intensiva all’asilo.

Non esistendo di questa teoria  nessuna traccia in alcun libro, se non  in alcuni di opinione scritti da personaggi in cerca di notorietà, che non indicano le fonti originali di questa teoria, né l’autore,  e che si stanno facendo parecchi soldi vendendo i propri libri, indicano nella Convenzione europea di Istanbul e nel comma 7 e nel comma 16 dell’unico articolo sulla buona scuola le fonti. Ma basta fare una ricerca sui testi, facilmente reperibili sul web, per comprendere come tutte queste fonti parlino di battaglia contro il bullismo e le discriminazioni. In particolare nel Comma 16 della legge sulla Buona scuola vi è scritto: “ il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione della parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5 comma 2 del dl 93 del 2013 convertito con legge 119 del 2013”. La legge 119 del 2013 è quella sul femminicidio, legge fondamentale per punire un reato odioso e di cui troppe donne, negli ultimi anni, sono state vittime. Mentre la convenzione di Istanbul del 2011 (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/8_marzo_2014/convenzione_Istanbul_violenza_donne.pdf) a cui si rifà la legge sul femminicidio. parla di prevenzione della violenza domestica e contro le donne.

Il sospetto è che affermando che vi sia una teoria gender di cui aver paura, in realtà si voglia abolire la legge sulla buona scuola (che per inciso ha molti punti critici) nella parte in cui si vuole combattere il bullismo e nella parte in cui si vuole prevenire la violenza, combattere le discriminazioni e attuare i principi di parità uomo-donna, cercando di non far crescere dei cittadini consapevoli che i due generi, uomo-donna, hanno gli stessi diritti e devono avere le stesse possibilità lavorative.

Parte integrante di questa disinformazione è la richiesta di non firmare il patto di corresponsabilità. Intanto vi è da dire che firmandolo non si perde alcun diritto ad opporsi a qualsiasi cosa non vi stia bene all’interno dell’istituto scolastico. Chi vi dice altro vuole solo puntare sull’ignoranza.

Cos’è il patto di corresponsabilità? Eccone un esempio, così potrete leggere con i vostri occhi invece di farvi prendere n giro da un post sui social:

 

PATTO di CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA

LA SCUOLA SI IMPEGNA A:

– fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente;

– offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;

– offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le situazioni di eccellenza;

– favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;

– garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante rap porto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della privacy.

LO STUDENTE SI IMPEGNA A:

– prendere coscienza dei propri diritti-doveri rispettando la scuola intesa come insieme di persone, ambienti e attrezzature;

– rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio curricolo, impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;

 accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro comportamenti.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

 valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;

 rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni, partecipando attivamente agli organismi collegiali e controllando quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla scuola;

– discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione scolastica. (da www.butac.it)

 

Non è un contratto e si parla di dialogo tra famiglia, scuola e studenti, si parla di insegnare il rispetto per i diversi da sé, indipendentemente se dal punto di vista dell’orientamento religioso, sessuale, se dal punto di vista fisico, stranieri etc…La scuola è e deve essere il luogo in cui i bambini devono imparare a vivere e stare con gli altri.

 

Altra bufala su cui fanno leva questi signori riguarda le linee guida dell’OMS del 2008 (chissà perché se ne sono accorti solo ora) scritte in 18 mesi da una serie di esperti  di varia formazione- dalla medicina alla psicologia, alle scienze sociali.

Questi signori utilizzano pezzi estratti a caso da linee guida dell'OMS, e, come classico metodo di comunicazione, mettono cose false in mezzo a cose vere che però di per sé non sono un qualcosa per cui indignarsi.

Peccato che le linee guida dell’OMS parlino dello sviluppo sessuale dei bambini e ne parlino sia l’unione pediatri per amico https://www.uppa.it/speciali/educazione-sessuale/    sia l’ordine psicologi del Lazio , ma non bastasse ciò ecco il documento ufficiale dell’OMS http://www.aispa.it/attachments/article/78/STANDARD%20OMS.pdf

Basta leggere la prefazione : “Inoltre, il presente documento vuole contribuire a introdurre l’educazione sessuale olistica. L’educazione sessuale olistica fornisce a bambine/i e a ragazze/i informazioni imparziali e scientificamente corrette su tutti gli aspetti della sessualità e contemporaneamente li aiuta a sviluppare le competenze necessarie ad agire sulla base delle predette informazioni, contribuendo così a sviluppare atteggiamenti rispettosi ed aperti che favoriscono la costruzione di società eque. Tradizionalmente l’educazione sessuale si è concentrata sui potenziali rischi della sessualità, come le gravidanze indesiderate e le infezioni sessualmente trasmesse (IST). Un tale focus negativo suscita spesso delle paure in bambine/i e ragazze/i e, per di più, non risponde al loro bisogno di essere informati e di acquisire competenze; ancora, fin troppo spesso il focus negativo semplicemente non è di alcuna rilevanza per la vita di bambini e ragazzi.”

Basta leggere tutto il documento per comprendere che è improntato alla ricerca dell’uso di parole e concetti adatti all’età del bambino. Altro che insegnare masturbazione  da insegnare ai bambini,che, peraltro, sarebbe un reato.

Le opinioni diverse vanno rispettate, le bugie basate sul nulla no, specialmente quelle che seminano odio come dimostra l’aggressione al ragazzo di Genova perché scambiato per gay. Facciamo appello a tutte le forze sane e democratiche, cristiane e laiche affinché si elevi forte una resistenza contro i seminatori d’odio, non ci si può girare dall’altro lato, bisogna affrontare a viso aperto guardando negli occhi questi personaggi che puntano alle paure delle persone.

Net Left, insieme ad altre associazioni, continuerà a fare vera informazione tra la gente indicando leggi, convenzioni europee e tutti gli istituti giuridici che parlano di queste argomenti indicandone le fonti primarie dai siti istituzionali della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea e non da siti che incitano all'odio, edulcorano la realtà o estrapolano frasi. ‪#‎rompiamoilsilenzio

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