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Mio intervento all'iniziativa Adesso parla la scuola

"Adesso parla la scuola". Bella iniziativa, è stato un piacere ascoltare gli operatori della scuola (docenti, ragazzi, precari, P.I.P., dirigenti scolastici). Al contrario di quello che pensava qualcuno, i politici hanno parlato all'ultimo ed anche io ho fatto l'intervento solo all'ultimo perché ho ritenuto importante ascoltare. Questo è quello che ho detto, nella qualità di responsabile regionale dell'associazione Net Left, e mi piacerebbe ascoltare altri amici di facebook:
Ci vogliono maggiori investimenti nella scuola come hanno fatto Germania e Brasile, tagliando i finanziamenti alle scuole private con questi obiettivi:
1) migliorare e ristrutturare l'esistente o costruire nuovi edifici scolastici;
2) aumentare i sistemi di allarme e vigilanza elettronica nelle scuole troppo spesso oggetto di furti, specialmente al sud e nelle zone a rischio;
3) aumentare i fondi per il diritto allo studio per permettere ai soggetti di famiglie povere di accedere all'istruzione di ogni ordine e grado a fronte di maggiori controlli fiscali per combattere i furbetti;

Inoltre penso che (non l'ho detto durante il mio intervento perché non mi piace ripetere quello che già hanno detto altri togliendo tempo):
4) migliorare la tempistica per il finanziamento dei fondi per i trasporti degli studenti che troppo spesso anticipano i soldi degli abbonamenti e alcune volte non se lo possono permettere ;
 5)aumento delle ore per gli insegnanti di sostegno e per gli assistenti alla comunicazione che non devono essere visti come dei babysitter, ma come davvero un ausilio agli insegnanti;
6) stabilizzazione dei precari sia docenti, sia personale ATA con regole certe e trasparenti;

 

 

Questo invece non l'ho detto, perché non riguardava strettamente le questioni di cui sopra, ma credo sia necessario un profondo ripensamento della scuola:
 

 

7) profonda innovazione dei tempi scuola, dall’aumento delle ore per alcune materie al cambiamento dei periodi delle vacanze estive questione che va collegata con i tempi di apprendimento (3 mesi di stacco estivi sono troppi). Il modello francese sarebbe da prendere in considerazione visto che ha due mesi soli di vacanza estivi e poi altri periodi distribuiti durante il resto dell’anno;

8) reintroduzione dell'educazione civica per formare cittadini consapevoli. Studiare la Costituzione, il funzionamento del Parlamento, l'iter delle leggi etc...;
9) riforma dei programmi scolastici perché è incredibile che,ad esempio, non venga studiata la storia contemporanea  base della civiltà odierna;
10)continua formazione ed aggiornamento degli insegnanti con introduzione di studio di psicologia infantile;

 

 

Ci sarebbe tanto da dire anche sull’università e sarò ben contento, se mi sarà chiesto, contribuire.
Ovviamente tutto questo non vuole essere esaustivo né dei problemi né delle risposte, ma vuole essere spunto di riflessione.

 

Luca Lecardane

 

Responsabile regionale Net Left

 

 

 

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