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L’assessore Baccei certifica il disastro della Sicilia

L’assessore al bilancio Baccei nella stesura del D.P.E.F. regionale certifica senza possibilità di dubbio, il fallimento dei governi regionali e dei suoi assessori al bilancio (con un’eccezione quella di Franco Piro che stava aggiustando i conti della regione ma lo fecero subito fuori)  degli ultimi venti  anni.

L’assessore al bilancio della regione siciliana Baccei nella stesura del D.P.E.F. regionale certifica senza possibilità di dubbio, il fallimento dei governi regionali e dei suoi assessori al bilancio (con un’eccezione quella di Franco Piro che stava aggiustando i conti della regione ma lo fecero subito fuori)  degli ultimi venti – trenta anni – a scriverlo Luca Lecardane coordinatore regionale dell’associazione Net Left  Sodalizio impegnato a promuovere l’unità della sinistra e il confronto tra le sue diverse sensibilità.  Quello che scrive Baccei è devastante e sottolinea come la logica emergenziale con cui si sono affrontate le questioni senza un minimo di programmazione, così come i tagli orizzontali alla spesa,hanno peggiorato il quadro economico con crolli dei consumi delle famiglie persino per nutrirsi o curarsi, calo del PIL del 7,4%, cali della produzione in tutti i campi, dall’agricoltura al settore servizi aumento della disoccupazione. Il tutto, e lo dice l’assessore mandato da Roma, ingigantito dalla sottrazione di risorse che il governo centrale sta applicando alla Sicilia che, come scritto da noi negli ultimi mesi, ammontano a circa a tre miliardi di euro, con la gentile collaborazione del Presidente  Crocetta.
Non si vede nemmeno luce in fondo al tunnel, anzi le prospettive sono ancora più fosche e i dati  sulla disoccupazione e sulla povertà, superiori del triplo rispetto a quelli nazionali, già di per sé disastrosi, corrono il rischio di aumentare.

Trenta anni di malgoverno a cui Partito Democratico, Forza, Italia, UDC, Nuovo Centro Destra, Articolo 4, Democratici riformisti hanno contribuito col gentile aiuto di una grossa fetta di siciliani che, spinti dalla necessità  e dalla voglia di cercare le vie più facili,hanno creduto alle promesse elettorali più mirabolanti, senza analizzare fattibilità  e sostenibilità dei programmi e, ovviamente, con l’aiuto della mafia  che ha voluto mantenere nel sottosviluppo la Sicilia spesso col beneplacito della politica e, con un aiuto decisivo dei  governi nazionali.  Crocetta , Baccei, l’assessore Vancheri indicata da Confindustria e tutti gli altri di preciso cosa stanno facendo per cambiare rotta? Ci chiediamo:ma i parlamentari nazionali siciliani dove sono? oppure dobbiamo andare a chi l’ha visto? Facciamo appello – conclude Lecardane -alla parte sana di questa Sicilia, ai cosiddetti civatiani, a SEL, la Rete socialista del socialismo europeo ai sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro dell’agricoltura, degli artigiani, dei commercianti, alle tante associazioni e movimenti territoriali come Alcamo bene Comune o Cambiamo Messina dal basso, Officine Siciliane (a cui chiediamo davvero pensate che vi dovreste occupare solo del vostro territorio?) e alle associazioni degli universitari e degli studenti medi,  di mettere da parte i propri particolarismi e di essere generosi verso la Sicilia per iniziare un percorso collettivo virtuoso che crei un serio progetto politico, questo è il compito che come Net Left a livello regionale e nazionale ci siamo dati, unire per cambiare le cose

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